Count Basic – More Than The Best


Count Basic – More Than The Best

A partire dalla fine degli anni ’80, Il fenomeno Acid Jazz ha avuto una larga diffusione in tutta Europa e ha trovato il suo punto di massimo splendore con l’avvento del decennio successivo. Anche in Austria il movimento ha avuto seguito ed il migliore esempio proveniente dalla terra della musica classica è stato un gruppo chiamato Count Basic. Nato come un progetto personale del chitarrista Peter Legat, i Count Basic hanno iniziato la loro attività musicale alla fine del 1991. Peter Legat è un musicista di grande talento che tra l’altro ha anche insegnato jazz al Conservatorio di Vienna. I Count Basic hanno sposato fin da subito le sonorità classiche dell’acid jazz, facendo del groove funk/soul spruzzato di jazz il cuore della loro musica. Il leader Peter Legat non ha disdegnato nemmeno delle puntate verso il mondo dello smooth jazz,  inserendo negli album della band degli strumentali dai toni morbidi ed orecchiabili, estremamente graditi alle radio di genere. Di fatto i Count Basic ottennero un successo quasi immediato con il singolo 'All Time High'.  Poco dopo la cantante Kelli Sae divenne una collaboratrice fissa  di Legat ed ancora oggi i Count Basic si avvalgono della sua importante presenza sia scenica che vocale. I successivi due album, intitolati Life, Think It Over e Movin’ In The Right Direction, ottennero un buon successo di pubblico e di critica a metà degli anni ’90, contribuendo a far entrare i Count Basic nel novero delle migliori band di Acid Jazz . Nel corso del tempo numerosi musicisti sono entrati e usciti dalla formazione del gruppo, tra questi Willi Langer (basso), Dieter Kolbeck (tastiere), Dirk Eichinger (batteria), Laurinho Bandeira (percussioni), Christian Radovan (trombone), Martin Fuss (sassofono tenore) e Karl Bumi Fian (tromba). Sebbene in linea generale io non sia particolarmente appassionato delle compilations o  dei greatest hits, ci sono alcuni casi nei quali ritengo possa valere la pena prenderli in considerazione. Ad esempio questo More Than the Best, mette insieme alcune delle canzoni che hanno reso i Count Basic una cult band. Ci sono i singoli di successo del gruppo, da "M.L. in the Sunshine" a "Joy + Pain", passando per "On the Move" e “Trust Your Instinct”, ma in questa eccellente raccolta di composizioni originali e cover troviamo anche ben 5 brani inediti, cosa che la rende particolarmente appetibile. Peter Legat come sempre ha scritto personalmente tutte le canzoni, tranne due e come al solito mostra una perfetta padronanza della chitarra nonché un notevole gusto compositivo. I Count Basic fanno del groove uno dei loro cavalli di battaglia, basando i loro pezzi su un ottimo impatto sonoro caratterizzato da articolate linee di basso e dalla ritmica sofiticata. Come valore aggiunto, la band può offrire un Peter Legat che fa parlare la sua chitarra con un attento uso del wah-wah e la spontanea fantasia dei suoi assoli. "Wes Who?"  è un esempio efficace di questa formula: su un classico ritmo smooth jazz è proprio la chitarra del musicista austriaco a rendersi protagonista del brano. L'apertura dell’album è riservata a "Oceans", cantata dalla dinamica Kelli Sae che con la sua voce profonda ed armonica riesce facilmente ad affascinare l'ascoltatore. La Sae ha una gamma vocale assolutamente degna di nota ed è anche un’interprete molto convincente, potente e sensibile. Non è certo un caso se si resta quasi stupiti dal suo modo di interpretare un brano come "License to Kill", che da una luce inedita ed intrigante ad una delle famose canzoni che hanno fatto da tema per i film di James Bond. E c’è da sottolineare anche l’intelligente arrangiamento di Peter Legat, in grado di offrire alla canzone una tensione emotiva e sensuale con il suo mix tra lo voce solista di Kelli Sae e gli schemi melodici dove non mancano moderni suoni di synth. Quando poi arriva il turno dei brani conosciuti come M.L. In The Sunshine o Joy + Pain ci si rende conto che anche a 20 anni di distanza mantengono un loro fascino e non hanno perso lo smalto di quando sono state pubblicate. Dicevo poco fa che Count Basic ha inserito in questa compilation ben cinque nuove canzoni, e nessuna di queste delude: il groove è rimasto quello dei tempi d’oro. Chi ha apprezzato gli Incognito, i Brand New Havies, gli Jamiroquai non può non fare altrettanto con questo gruppo austriaco dal respiro internazionale. More Than the Best è una raccolta molto interessante che unisce la retrospettiva alle novità. In ogni caso all'interno del disco non mancano precisi riferimenti allo smooth jazz, tuttavia decliinato nella sua forma più essenziale, mai eccessivamente patinata. Un album solido ed anche vario dunque, che ci offre una panoramica esaustiva sul talento di un musicista come Peter Legat, da oltre 20 anni paladino, con i suoi Count Basic, di quel groove accattivante e variopinto che siamo soliti definire acid jazz.