Lindsey Webster - Love Inside


Lindsey Webster - Love Inside

Circa due anni fa avevo già parlato di Lindsey Webster: oggi torno molto volentieri su di lei in occasione dell’uscita del suo ultimo album Love Inside. Giunta al quarto disco, ma ancora relativamente sconosciuta fuori dagli States, Lindsey si ripropone sul mercato discografico con l’intenzione di riuscire ad abbracciare un pubblico finalmente internazionale. La lunga ed articolata title track di questo suo recentissimo lavoro può davvero essere un buon modo per presentare, ad un ascoltatore che non la conosca, il talento di una cantante come Lindsey Webster. Un brano come Love Inside, infatti, mette in risalto i punti di forza di Lindsey: la voce e l'abilità compositiva prima di tutto ma anche la straordinaria sinergia che si è instaurata con suo marito e collaboratore musicale, il pianista e arrangiatore Keith Slattery. Eleganza, divertimento, raffinatezza: questi sono in sintesi  gli aggettivi che meglio descrivono la musica di questa cantautrice americana che è chic e morbidamente sofisticata, nel suo mix di soul e jazz. La Webster, di album in album continua a migliorarsi ed a mostrare un sempre forte interesse per l’r&b e per il soul, declinati con quello stile ricco di classe di cui sono state formidabili interpreti donne come Anita Baker, Phyllis Hyman, Angela Bofill e Angela Winbush e, perché no, la stessa Sade. La Webster attinge dalla tradizione della musica nera americana con rispetto ma senza proporre un’imitazione “artificiale” o forzatamente riverente. E’ innegabile il fatto che, pur pagando il suo tributo al classico,  la bella Lindsey possieda una sua spiccata personalità ed il suo sound, unitamente al suo materiale originale, riescano a delineare un marchio distintivo ben preciso. Canzoni come "A Love Before", "Bad Grammar", "Opportunity" e "Do not Give Up On Me", con le loro melodie orecchiabili e i ritornelli accattivanti, sono piccoli gioielli pronti per una generazione a venire, che nel ricordo delle grandi interpreti del passato, si proietta nel futuro. Siamo di fronte ad un tipo di musica soul-jazz costruita su degli arrangiamenti molto azzeccati e sempre gradevoli, che non possono far altro che indurre l’ascoltatore ad un piacevole appagamento uditivo. Certo l’alchimia è diversa da quella di altri talenti come quelli di Maysa Leak e Lalah Hathaway, ma va tenuto conto del fatto che la Webster non è afro americana, con tutto quello che ciò comporta in termini di timbrica vocale ed impatto interpretativo. In ogni caso Lidsey appare ancora più sicura e carismatica rispetto alle sue precedenti pubblicazioni, e di sicuro non mancherà di sorprendere proprio dal punto di vista vocale. Love Inside sa essere un disco vario, proponendo oltre ai pezzi più smaccatamente soul anche brani di funk jazz ben costruito, sia armonicamente che ritmicamente, come "Free To Be Me” (con ospite il chitarrista Norman Brown). Qui troviamo in risalto la batteria di Lance Comer, ma davvero notevole è anche la performance di Lidsey, intensa per virtuosismo e pathos. C’è pure l'impegno sociale nei testi, come in "Dream", ispirata al discorso del Dr. Martin Luther King del 1963, ed anche qui la brava cantante si esibisce in modo tutt’altro che banale. Lidsey Webster ribadisce tramite questo ultimo album che lei ha la gamma vocale ed il talento di cantante necessario per rivaleggiare con tutte le sue colleghe contemporanee. "One Last Time" ha delle sfumature tipicamente latine, ed è squisitamente eseguita dalla band, mentre la bella "Walk Away" mette in luce anche la bravura di Keith Slattery alle tastiere. La semplice ma inesorabilmente melodica "By My Side" è uno dei punti di forza di Love Inside. Ti cattura dalla prima battuta e non ti lascia andare fino a quando la corsa nel groove non è finita: per questo resta forte il desiderio di riascoltarla. I musicisti si esprimono tutti al massimo livello con la chitarra di DeMicco e la batteria di Marcus Finnie che meritano una menzione particolare tutta per loro. Lindsey Webster possiede quel raro mix di ingredienti che possono renderla una vera protagonista del jazz contemporaneo dei prossimi anni. Sui suoi album troviamo innanzitutto la sua bella voce ma anche l’abilità interpretativa, la capacità di scegliere il repertorio e di arrangiarlo nel migliore dei modi grazie anche al suo compagno tastierista Keith Slattery. La sua scalata creativa verso la vetta ha raggiunto un altro gradino ma non è certo arrivata al culmine delle sue potenzialità. In ogni caso Love Inside è un album molto piacevole: è confezionato con estrema eleganza e molto buon gusto e mi sento di raccomandarlo non solo agli appassionati di soul e jazz contemporaneo ma a tutti coloro che apprezzano semplicemente la buona musica.