Cory Weeds & The Jeff Hamilton Trio: Dreamsville


Cory Weeds & The Jeff Hamilton Trio: Dreamsville

E' naturale vedere come la sostanza ed il contesto del jazz cambino e si evolvano continuamente, ma è anche innegabile come la base di questa straordinaria musica rimanga da sempre saldamente inalterata: nel tempo si è consolidata nella sua grande creatività e nella costante ricerca della massima libertà nell’improvvisazione. E quando si parla di improvvisazione, è impossibile non pensare a quale immenso impulso abbia regalato al genere, nel corso dei decenni, uno strumento come il sassofono. Il legame indissolubile e fortissimo del sax con il jazz e lo swing sono cristallizzati nelle registrazioni di geni immortali come Lester Young, Charlie Parker, Dexter Gordon, Wardell Gray, Stan Getz, Zoot Sims, Gene Ammons, Johnny Griffin, Hank Mobley, Sonny Rollins, John Coltrane e moltissimi altri, fin troppo numerosi per essere menzionati. Nell’era moderna, fino a giorni nostri, il sax ha potuto continuare a risplendere grazie alle doti ed al talento di tanti altri musicisti, e tra questi bisogna certamente aggiungere il nome di Cory Weeds: un brillante sassofonista canadese di Vancouver. Dreamsville è la sua seconda registrazione con il superbo trio di Jeff Hamilton, una formazione classica che è esattamente quello che ci vuole per permettere al bravo Cory di raccogliere l’eredità della grande tradizione jazzistica del sax. Weeds va dritto alla meta, con un approccio rigoroso ed un suono puro, fedele ai canoni dell’hard bop. Fraseggi e lirismo sono ai massimi livelli, nel massimo rispetto della retaggio immortale dei grandi maestri del passato. Il trio che accompagna Cory Weeds in questa avventura è di una qualità straordinaria a partire dal drumming di Hamilton, continuando con il pianista Tamir Hendelman e finendo con il contrabbassista Christoph Luty. Uno straordinario team che suona insieme da più di due decenni, per il quale ogni passaggio è un paradigma di quello che si definisce  gusto, equilibrio e coesione. Jeff Hamilton è un maestro sia con le spazzole che con le bacchette: un abile,espertissimo metronomo consapevole di non aver bisogno di essere invadente e rumoroso per dimostrare il suo talento. Hendelman e Luty sono semplicemente perfetti nell’accompagnamento al leader Cory Weeds ma sanno essere stimolanti quando sono loro stessi ad assumere il ruolo di solisti. Dietro a tutto questo c’è comunque la musica, che è meravigliosa sotto tutti i punti di vista, con una gamma completa di brani che va dalle ballate romantiche agli impetuosi pezzi tipici dell’hard bop. Weeds ed il trio eccellono in tutte le canzoni contenute in questo splendido album. Cory Weeds è autore della veloce e swingante "How Do You Like Them Apples" Hendelman della scattante "Bennissimo". Ed è molto bello anche ascoltare classici come "Who Can I Turn To",  "Robbins Nest" e la dolce e delicata "Dreamsville" di Henry Mancini o ancora "Blue Daniel" di Frank Rosolino che sono temi non molto noti, eppure nobiliati da un’interpretazione di alto livello. Personalmente mi piace moltissimo la cover della bellissima canzone "The Lady Wants To Know" di Micahel Franks, qui interpretata con sentimento e passione dall'espressivo sax di Cory. C’è spazio anche per un brano  come "Hammer's Tones" che è stato scritto dal sassofonista svizzero George Robert, uno dei mentori di Cory  Weeds. In sintesi Dreamsville è un album superlativo regalatoci nel 2017 da Weeds con il valido supporto del trio di Jeff Hamilton: un degno successore del loro precedente e già molto interessante lavoro intitolato This Happy Madness. Questa è una registrazione da cinque stelle, perfetta per gli appassionati di jazz ma raccomndabile anche per chi volesse avvicinarsi al genere senza incappare nelle insidie di contenuti troppo complessi e qualche volta noiosi.