Weather Report – Misterious Traveller


Weather Report – Misterious Traveller

Quando Joe Zawinul ascoltò per la prima volta la registrazione di Misterious Traveller, prima che questa diventasse un vinile, il tastierista ebbe a dire: ‘This is the baddest shit on the planet!’. La casa discografica CBS lo pubblicò comunque e fu subito uno scossone epocale nel mondo dell’avanguardia jazzistica nonché tra moltissimi appassionati di musica. Era il 1974, nasceva così uno di quegli anelli mancanti tra jazz, funk e progressive ma anche tra la critica ed il pubblico. A quel punto della loro carriera come gruppo i Weather Report avevano già creato tre lavori di grande spessore e di originalità assoluta, ognuno di quei tre memorabili album aveva avuto un grande impatto sulla comunità jazzistica. C’era chi odiava l’approccio elettro-rivoluzionario di Zawinul e compagni anche più di quello operato da Miles Davis, restando arroccato ai vecchi e rassicuranti modelli stilistici. Ma, per contro, era folta la schiera di coloro che invece cadevano in estasi al cospetto dell’onda creativa dei Weather Report, fatta di suoni innovativi e ritmiche inesplorate. “W.R.”, “I sing the body electric” e “Sweetnighter” rappresentarono dunque la rampa di lancio definitiva per Zawinul e Shorter, musicisti che avevano alle spalle una formidabile esperienza, vissuta professionalmente al centro del movimento jazzistico mondiale. Entrambi erano reduci soprattutto dalle storiche sessioni di “In a silent way” e “Bitches Brew” del divino Miles Davis, dove si erano conosciuti. Sia Joe Zawinul che Wayne Shorter erano perfettamente maturi per permettersi di abbattere ogni barriera di stile ed ogni steccato convenzionale del jazz, mantenendo altissima la qualità della loro musica. Merita una considerazione particolare il bassista Miroslav Vitous, il terzo membro, ma in realtà il primo ideatore dei Weather Report. Fu silurato da Zawinul proprio durante la registrazione di Misterious Traveller in quanto ritenuto troppo etereo e sperimentale rispetto alle mutate esigenze ritmiche e di groove di cui, la storia già scritta nel futuro di questo gruppo, necessitava più di ogni altra cosa. E infatti ritroviamo Miroslav solo sulla peraltro strepitosa American Tango: non è difficile capire di che livello fosse questo bassista e forse anche quale direzione avrebbe potuto prendere la musica dei W.R. se lui fosse rimasto. A Vitous, già in questo stesso album, succederà per poi restare in organico per un po’ di tempo, un fenomeno del basso elettrico come Alphonso Johnson. Alla batteria per questa registrazione troviamo invece Ishmael Wilburn, forse il meno famoso tra i drummer che hanno preso parte al progetto Weather Report, prima di lui c’erano stati Aphonse Mouzon ed Eric Gravatt; in seguito arriverà Leon "Ndugu" Chancler, il quale a sua volta suonerà solo su Tale Spinnin’. La ricerca di un batterista stabile è sempre stato un grossissimo problema per W.R. e c’è sempre stato un continuo alternarsi, almeno sino a quando Alex Acuna prima e Peter Erskine dopo hanno contribuito ad una parvenza di stabilità. Analizzando nel dettaglio i brani che compongono lo splendido affresco di Misterious Traveller troviamo per cominciare ‘Nubian Sundance’: una vera e propria danza nubiana virata in forma elettro-jazz. E’ un pezzo complesso e frenetico dove gli strumenti creano un effetto a spirale, con una progressione ipnotica sotto alla quale si sentono i cori e le voci tipiche dei colori dell’Africa. Il piano elettrico carico di effetti, gli unisoni tra sax e tastiere, la melodia fortemente evocativa, le urla lontane, gli interventi vocali di Joe e le percussioni onnipresenti ne fanno un pezzo didascalico all’interno dell’intera discografia dei Weather R. A seguire troviamo la atmosferica ‘American Tango’ che e’ un brano costruito sulla base di un architettura intelligente e complessa, basato sul dialogo frammentato ma perseverante tra il sintetizzatore “spaziale” di Zawinul, il sax di Shorter e il contrabbasso “alterato” dal wah wah di Vitous. Qualcosa di veramente epico ed estremamente originale nel quale non sono così nascoste nemmeno le reminiscenze classiche del pianista austriaco. Uno dei pezzi più famosi tra i tanti del gruppo è ‘Cucumber Slumber’ diventato con il tempo una sorta di icona del funk jazz. Un numero che è stato campionato e saccheggiato da molti rappers, e che fa del suo riff di basso irresistibile uno dei suoi punti forza. Qui le ardite linee di sax e di synth improvvisate sono entrate nell’immaginario collettivo di una folta schiera di appassionati e ne hanno fatto un brano indimenticabile. Cucumber Slumber è nato in un attimo, in studio: il giro di basso ideato da Alphonso Johnson è stato elaborato al momento, una situazione palesata anche dalla dissonanza che si viene a creare tra Zawinul e Johnson, che decise improvvisamente di cambiare il centro tonale del pezzo, salvo ritornare in perfetta armonia dopo qualche battuta. L’effetto finale è stato mantenuto così com’era, tanto bello risultava in conclusione. ‘Mysterious Traveller’ è affascinante e cosmica al punto da rendere perfettamente l’idea di un viaggio misterioso nello spazio intergalattico. Le battute iniziali sono accattivanti e gli accordi che pilotano poi tutta la musica che segue sono probabilmente uno dei momenti più felici del jazz contemporaneo. Il sax di Shorter si distingue per la sua tonalità acida e spaziale, mentre tutta la band è percorsa da un interplay di livello superiore. Un delicatissimo ed assolutamente intimo pezzo a due tra Wayne e Joe, dove protagonisti sono soltanto sax, piano e melodica, prende il titolo di ‘Blackthorne Rose’. Una rarità nella discografia dei Weather Report, che quasi sempre fanno delle ritmiche complesse e sincopate un cavallo di battaglia. Non per questo è un pezzo meno apprezzabile ed anzi alla fine risulta molto suggestivo. Per la bellissima ed enigmatica ‘Scarlet woman’ il gruppo si inventa un incedere maestoso, dettato da un sapiente uso delle pause e del silenzio, in un continuo gioco di toccate e fughe, fino al crescendo finale davvero epico. La composizione  sarebbe di Alphonso Johnson,  in partica però i Weather Report ne utilizzeranno solo la frase iniziale per poi elaborarla come collettivo, con uno sviluppo melodico ed armonico quasi improvvisato: alla fine la paternità verrà attribuita per questo anche a Zawinul e Shorter. Il brano di chiusura è ‘Jungle book’, un solo di tastiere ed effetti vari registrato da Zawinul nella sua casa, sul quale vennero innestate a posteriori sovrapposizioni di percussioni, ocarina e flauto di Pan. E’ molto particolare ed originale nella sua diversità. A tratti ricorda la colonna sonora di un documentario sulla giungla o sulla savana africana ma dove sono presenti anche echi di etno musica indiana. (Una delle grandi passioni di Joe Zawinul). Mi sento di aggiungere una breve considerazione di carattere generale sui Weather Report: se dovessi consigliare altri album, oltre a questo, significativi e imperdibili, suggerirei di orientarsi su Sweetnighter, Heavy Weather, 8: 30, Tale spinnin’ e Black Market. Va detto che sarebbe quasi un’ingiustizia operare una scelta: l’intera discografia è pervasa da talmente tanta qualità e creatività che ogni esclusione diventa un torto. Tuttavia ritengo che le proposte fatte siano oggettivamente una selezione esaustiva di questa straordinaria band, che fin dai primi anni settanta, e per una quindicina d’anni, ha dominato ed influenzato la scena musicale internazionale. Nessun altro musicista è riuscito davvero a carpirne l’essenza, nessuno ha veramente e totalmente decifrato la formula "magica". Con Misterious Traveller possiamo puntare la nostra attenzione sul momento esatto nel quale un cambio di stile, se pur non radicale né tanto meno repentino, si è rivelato essere l’evoluzione più proficua possibile dal punto di vista commerciale per un gruppo di cui oggi ci si ricorda soprattutto l’ultima incarnazione. I Weather Report fin da subito hanno attirato il pubblico e la critica, e dopo un breve periodo di trasformazione si sono proiettati nel futuro con la loro forma più evoluta ed accattivante. Questo è il primo esempio concreto della musica che caratterizzerà i lavori di Zawinul & Co fino allo scioglimento, avvenuto nel 1986. Per qualcuno è addirittura il capolavoro assoluto dei Weather Report. Una cosa è certa: Mysterious Traveller è un pezzo importante della storia della musica.