Ramsey Lewis – Taking Another Look


Ramsey Lewis – Taking Another Look

Ramsey Lewis è salito ala ribalta a metà degli anni '60, proponendo una lettura del jazz in chiave strumentale funky e soul, in brani da top 40 come "The In-Crowd" e "Hang on Sloopy". La formula ha fatto guadagnare al suo trio (che includeva il futuro fondatore degli Earth Wind and Fire Maurice White alla batteria) un notevole successo e ha reso Lewis uno dei pianisti jazz di maggior successo di quel periodo. Tuttavia, all'inizio degli anni '70, si stancò del formato del trio acustico e conseguentemente abbracciò la fusion, l’R&B ed il funk più elettrico. All’apice di questa svolta artistica, unendosi nuovamente con Maurice White, raggiunse la sua piena maturazione nel 1974 con l'uscita del classico Sun Goddess. L’album presentava in diverse tracce molti componenti degli Earth Wind and Fire e vedeva il collaboratore di Miles Davis Teo Macero nel ruolo del produttore. Sun Goddess raggiunse il primo posto sia nella classifica di Billboard, nella categoria Black Albums che nella classifica degli album jazz. Di fatto è stato sia l'album di Lewis più venduto degli anni '70, che soprattutto una pietra miliare dell’emergente movimento dello smooth jazz. Chiunque abbia nostalgia di rievocare un po' delle calde sensazioni della metà degli anni '70 non dovrebbe esitare nello scegliere Sun Goddess come punto di partenza. Detto questo se facciamo un salto in avanti di circa 35 anni, scopriamo che in questo periodo Ramsey Lewis negli ultimi tempi non ha quasi mai riutilizzato un sintetizzatore o un piano elettrico Fender Rhodes, privilegiando quindi il jazz acustico. Poi, in modo del tutto casuale, il suo agente gli propose di riunire l'Electric Band e di rivisitare almeno in parte il materiale inciso su Sun Goddess. Inizialmente scettico, Lewis ha effettivamente rimesso insieme il gruppo "solo per vedere come si sente" ma subito scoprì che gli piaceva molto quello che veniva fuori. Così è nato Ramsey Taking Another Look, l'80° album di Lewis. Senza alcuna digressione sul viale dei ricordi, Ramsey Taking Another Look si reimpossessa di tutto ciò che c'è da apprezzare in Sun Goddess e lo traspone con forza qui ed ora. E dunque quattro delle sette tracce di Sun Goddess sono state ri-registrate da Lewis e dalla sua Electric Band con Charles Heath alla batteria, Joshua Ramos al basso, Henry Johnson alla chitarra e Tim Gant alle tastiere (mentre l’immortale "Sun Goddess" è una riedizione dell'originale e non un remake). Inoltre, ci sono cinque nuovi brani concepiti con un mood molto vicino a quello degli anni ‘70. Il brillante anche se anziano Lewis e i suoi complici appaiono comunque in gran forma. Come prova prendete ad esempio la loro versione di "Living for the City" di Stevie Wonder. Se vi è piaciuta su Sun Goddess, qui la adorerete. Ascoltate con attenzione le dinamiche del brano che colpisce immediatamente, con Heath e Ramos che propongono un magnifico groove funk, Lewis che lo fa suo con un assolo carico di blues. Come un Wes Montgomery che ha magicamente fatto sua "Round Midnight" e John Coltrane che ha reso unica la popolare "My Favorite Things", Lewis raccoglie la sfida con il classico di Wonder. Poco da dire anche sull'altro materiale che viene qui riproposto. "Jungle Strut", "Tambura" mantengono il fascino vintage degli anni '70 anche se il sound che ne esce è puro funk aggiornato al 2011. La splendida "Love Song" è quella che vede il restyling più importante tra il materiale di Sun Goddess. Ad alcuni potrebbe mancare la produzione lussureggiante dell'originale, ma una grande melodia è pur sempre una grande melodia. Uno degli aspetti più positivi di Ramsey Taking Another Look è il modo in cui suona fluido nonostante il divario di decenni nella concezione del materiale. Su "Betcha By Golly Wow" degli Stylistics lo Steinway di Lewis non ha mai suonato meglio e si sposa bene con le già citate "Love Song" e "Living for the City", mentre "To Know Her" combina il funk attualizzato con una melodia carica di pathos. Anche il chitarrista Henry Johnson contribuisce grazie ai suoi riff blues-bop. "Intimacy" apre il disco con un intro di Johnson alla chitarra, prima che il pianoforte maestoso di Lewis entri creando un groove melodico molto accattivante. "The Way She Smiles", è un veicolo che Mr. Lewis usa per condurci alle origini vere del funk. "Sharing Her Journey" conclude il tutto con un bel tocco di fusion vecchia scuola, ma se preferite potete chiamarlo smooth jazz. In realtà c'è ancora spazio per la riedizione di "Sun Goddess" (ridotta a cinque minuti dagli otto originali) che resta sempre un capolavoro (quell'assolo finale di Rhodes rimane uno dei punti più alti nel modo di utilizzare il piano elettrico). E tra l’altro ci ricorda che grande band fossero gli Earth Wind & Fire). Ramsey Taking Another Look è un album che pochi pensavano che Ramsey Lewis avrebbe realizzato (forse meno di tutti luistesso) e dimostra che a volte le cose migliori possono capitare dal nulla, quando non te le aspetti. Non a caso dopo la sua iniziale riluttanza a rivisitare il jazz elettrico, è proprio Ramsey Lewis a ritenere questo lavoro tra i cinque migliori che abbia mai realizzato. Bisogna credere al Maestro e ascoltando queste tracce, alla fine non si può che essere d’accordo con lui.