The 3 Keys – We 3 Keys


 The 3 Keys – We 3 Keys

Il fatto che tre musicisti formino un gruppo non è affatto insolito. Molto più raro, tuttavia, è che questi tre musicisti siano tutti tastieristi. I tre maestri delle tastiere in questione sono Bob Baldwin, Gail Jhonson e Phil Davis. Come spesso accade, si sono conosciuti e hanno familiarizzato tra loro durante gli svariati festival di matrice Smooth Jazz che vengono organizzati continuamente negli Stati Uniti. E’ qui che è maturata l'idea di unire le loro forze in un inusuale trio di tastieristi. Un ulteriore supporto per il trio è venuto daTamina Khyrah e Joi Johnson (voce), Andrew Ford (basso), Justin Young (tastiere, programmazione batteria, bass synth), Jacori "Tay" Robinson (batteria) e Dennis Johnson (NY Record Scratches). Tutte le composizioni sono state scritte dal trio, con l’aggiunta di una cover che è stata inserita nell'album. Album che si apre con That Beat la quale immediatamente rivela gli stili musicali che hanno influito su Bob Baldwin, Gail Jhonson e Phil Davis: ecco dunque che non sarà difficile accostare al trio il sound di alcuni noti pianisti come Jeff Lorber, George Duke o Herbie Hancock. Tuttavia, si possono anche riconoscere le singole peculiarità di Bob e Gail se si ha una qualche familiarità con la loro musica. Nell’interessante brano Piano Bar, Gail duetta con il bassista Andrew Ford creando una combinazione gradevole e stimolante. Into The New è invece uno dei contributi di Phil Davis al contenuto dell’album. Questo bel pezzo è seguito dalla sua creazione intitolata Dreaming Of A Better Place, un numero costruito su diversi colori e sfumature. Work It Out è un omaggio di Baldwin e Jhonson a Bernard Wright, un tastierista e cantante funk/jazz americano, scomparso all'inizio del 2022. Il bravo Bob dimostra con Gimme the Keys che una valida programmazione della batteria come base per la più raffinata partitura tastieristica non sempre sono in contrasto. Rhythm Speak è un brano dove emerge quanto l’affinità tra questa composizione di Gail e lo stile musicale di Bob sia in qualche misura perfino sorprendente. Camaleão è l’unica cover dell’album ed è un omaggio  allo stimatissimo compositore brasiliano Ivan Lins. Lins ha firmato molte canzoni bellissime che sono spesso state scelte dai musicisti jazz nel corso degli ultimi 20 anni. La versione con Grover Washington è una delle più famose, ed è stata anche inserita in Love Affair: The Music Of Ivan Lins. Ebbene, il trio onora questa grande personalità musicale interpretando a modo suo Camaleão, facendolo in maniera davvero splendida. Summerdance è invece frutto di una collaborazione tra Justin Young (noto come sassofonista) e Gail Jhonson, ma in questo caso viene coinvolto in veste drum programming e per la partitura di bass synth. Con Something Nice, Bob e Gail si fanno infine carico di un accorato tributo a George Duke, uno dei grandi maestri delle tastiere degli ultimi 50 anni ed indubbiamente una fonte d’ispirazione per entrambe gli artisti. We 3 Keys in ultima analisi suona molto omogeneo, complice il fatto che i tre protagonisti di questo album non risultano stilisticamente così distanti tra loro. Ne esce un lavoro godibile, di facile fruizione senza scadere nella banalità. Forse un po’ troppo dominato dagli arrangiamenti elettronici, che tendono sempre ad appiattire in parte il risultato finale, ma nel complesso si tratta di un disco dignitoso. I fan appassionati di ciascuno di questi tre artisti troveranno certamente in questo album una proposta se non propriamente imperdibile, almeno sufficientemente accattivante da attirare il loro interesse. Più in generale We 3 Keys risulta piacevole ma palesemente lontano dall’essere un capolavoro.