Geoff Alpert – Open Your Heart


Geoff Alpert – Open Your Heart

Colpevolmente in ritardo, a due anni dalla sua pubblicazione, eccomi ad ascoltare e proporvi una delle più sorprendenti rivelazioni musicali degli ultimi tempi. Un album composto da 10 brani davvero molto, molto piacevoli. L’autore e solista è il trombonista, compositore, arrangiatore e band leader Geoff Alpert. Open Your Heart è incredibilmente il suo debutto discografico, e vista la qualità della musica che questo musicista esprime in queste tracce, stupisce che non abbia già registrato qualcosa precedentemente. Al progetto collabora la brava tastierista Gail Jhonson ed il trombonista ha coinvolto qui anche un gruppo di amici strumentisti, con i quali Geoff aveva già lavorato negli anni passati. Per alcuni di questi, Open Your Heart è la prima occasione di registrare materiale discografico in 38 anni di collaborazioni. L’album è un vero e proprio banchetto di gustosi bocconcini musicali, una dinamica carrellata di brani dal sapore funk e acid jazz, molto raffinati e arrangiati benissimo. Tutto prende il via nel migliore dei modi con l'eccezionale cover di "Heartbreak Hotel" di Michael Jackson. Emilio Castilio e i suoi amici Tower Of Power sarebbero orgogliosi del risultato. Alpert possiede un sound molto pastoso e fluido che esalta la timbrica sempre calda e gradevole del trombone. Il ritmo rallenta con "Don't Ask My Neighbors" di Skip Scarborough, un brano composto negli anni ‘70 per il gruppo vocale femminile The Emotions. Qui, Geoff sembra citare il collega trombonista Raul de Souza, che fu il primo strumentista a proporre la canzone nel 1978, con la fine produzione di George Duke. L'assolo di Geoff è a dir poco delizioso. Le eleganti voci di supporto di Tamina Khyrah Joi, Aankah Neal e Maya Thomas aggiungono un grande valore al pezzo. Ma bisogna sottolineare che ogni musicista da il suo apprezzabile contributo e così non è difficile notare la notevole linea di basso di Darryl Williams su "Zen Funk". Il tutto prende un sapore che ricorda a tratti la musica di Dave Grusin. Questa traccia, scritta da Geoff e Gail Jhonson, è dedicata al Ken Ka Kung Fu Club, la scuola di arti marziali di cui Geoff è stato allievo ed è attualmente insegnante. L'impressionante sezione ritmica è così coinvolgente da giustificare da sola l’ascolto dell’intero lavoro. I musicisti che animano la band sono Darryl Williams al basso, Adam Hawley alla chitarra, Greg Manning alle tastiere e Tony Moore alla batteria e alle percussioni. La sezione fiati di questo disco è oltremodo scintillante, potente e sofisticata come è lecito chiedere ad un album votato alle sonorità dell’acid jazz. Mitch Manker alla tromba, flicorno ed E.V.I. , Steve Nieves al sax alto, soprano e tenore, e Micheal Parlett al sax baritono, flauto e naturalmente il bravo Geoff Alpert che suona il trombone. Sono lo stesso Alpert e la Jhonson ad aver prodotto l'album: il risultato è molto gratificante. Geoff Alpert è stato ispirato da artisti del calibro della leggenda del jazz J.J. Johnson, dai Chicago e dal loro trombonista James Pankow e da alcuni paladini della fusion come Wayne Henderson e Raul de Souza. Una curiosità su Geoff è che pur avendo studiato musica alla San Diego State University e poi avendo suonato in gioventù in varie band e molti contesti, ha abbandonato le scene per circa 30 anni (dai primi anni '80) per diventare marito e padre. Dopo la dolorosa scomparsa di sua moglie nel 2002, Geoff riprese di nuovo il suo trombone, tornando a pieno regime in attività e fu in quel momento che incontrò il bassista Darryl Williams e la produttrice e tastierista Gail Jhonson. Sono stati loro due a spingere e ad aiutare Alpert a ritornare sulle scene con un album che parlasse della sua storia di vita, della sua immortale passione per la musica e per quella non meno importante per le arti marziali orientali. E’ così che troviamo un toccante trombone e un bel duetto di tastiere sulla ballata "Thinking About You", in memoria della moglie di Geoff. L’abilità tecnica deI bravo Alpert e la sua timbrica ricordano certamente il magnifico Wayne Henderson: un esempio perfetto è ascoltabile nella bellissima "Aloha Nights". L’album si avvale tra l’altro della presenza di un super ospite come Michael Paulo al sax contralto. Se amate il sound dei Crusaders e vi piaceva il trombone di Wayne Henderson potrete averne un saggio nel brano "The Crusade" che suona come un vero e proprio tributo alla grandissima band di Joe Sample e compagni. Le abilità pianistiche di Gail Jhonson si palesano alla grande su The Crusade che vanta un refrain molto orecchiabile. "Open Your Heart", colloca il trombone al centro del progetto, cosa piuttosto rara nel panorama musicale attuale. Fluttuando tra jazz, pop, r'n’b, funk ed accenni di sonorità latine, ma con un filo conduttore che è, a tutti gli effetti, di natura acid jazz, questo è un disco che propone un ascolto molto rilassato ed accessibile, ma al contempo energetico e sofisticato. E’ senza dubbio un eccellente album di debutto che tuttavia suona più come l’opera matura di un artista al suo quinto o sesto lavoro piuttosto che un primo sforzo da solista. A me è piaciuto molto, perciò lo consiglio caldamente.