Jazz Soul Seven - Impressions Of Curtis Mayfield


Jazz Soul Seven - Impressions Of Curtis Mayfield

Curtis Mayfield: di sicuro è meno famoso di uno Stevie Wonder o di un James Brown, ma questo non significa che anche lui non abbia a sua volta lasciato un segno indelebile nella musica popolare americana. Che lo si valuti come strumentista oppure nelle vesti di cantante, di cantautore ed infine perfino di produttore R&B, Mayfield è senza dubbio un personaggio di grande spessore. Le sue composizioni, inclusa la colonna sonora dell'iconico film del filone blaxploitation “Super Fly” (1972), sono avvincenti, interessanti ed incorporano al loro interno tutta l'eredità del soul e del gospel, oltre che un’anima jazz. Inoltre diffondono messaggi socialmente condivisibili sulla guerra del Vietnam, sulla povertà diffusa nelle città, circa l'abuso di droghe e non ultimo un appoggio alle tumultuose lotte del movimento per i diritti civili degli anni '60 e ‘70. Il suo genio e la sua creatività sono celebrate su Impressions of Curtis Mayfield dei Jazz Soul Seven, una sorta di “one spot” super band di veri assi del jazz tra i quali alcuni tra i più grandi maestri del groove, come il chitarrista Phil Upchurch e la batterista Terri Lyne Carrington. La profondità e la raffinatezza di questo ensemble di star conferiscono alla musica di Mayfield un equilibrato ed esplosivo mix di soul e swing, sottolineato da una lettura jazzistica inedita per l’artista di Chicago. Ciò avviene soprattutto nelle magistrali rivisitazioni delle melodie più popolari come la celebre "Move On Up" ma anche nel recupero di gioielli dimenticati quale "Beautiful Brother of Mine". Le varie composizioni di Mayfiled appaiono bellissime nella loro purezza, consentendo un ampia gamma di libertà creative, come dimostra ad esempio il magnifico lavoro di chitarra di Upchurch su "Keep On Pushing". Allo stesso modo i brani vengono letti e perfettamente interpretati del grande pianista degli  Yellowjackets Russell Ferrante, ad esempio su "Get Get Ready". Le fondamenta ritmiche della band sono sostenute dalla possanza del bassista Robert Hurst e dal meraviglioso drumming della bravissima Carrington: "Freddie's Dead" ne è la dimostrazione più lampante . Tuttavia la super band vede la presenza anche dei maestri Wallace Roney ed Ernie Watts, i quali inondano il progetto del loro suono discreto ma ben delineato nel quale di distinguono le belle linee di sax e tromba, tanto calde quanto tecnicamente ineccepibili che tutti gli appassionati si aspettano. " We're a Winner " è un’occasione per gustarsi le percussioni del grande Henry Gibson, in grado di accendere le emozioni, valorizzando al contempo la dinamica tromba di Roney. Lo splendido interplay della band è tangibile lungo tutto l’album e raggiunge davvero punte memorabili come nel finale di "Superfly", dove i fiati fanno eco al motivo principale del brano, mentre Upchurch piazza un assolo di chitarra eccellente. Gli highlights della registrazione sono numerosi e tutti interessantissimi.  Non si può non ricordare  "Check Out Your Mind" e la ballata "I'm So Proud ", che fu inciso per la prima volta negli anni '60 dal gruppo pop The Impressions, ovviamente guidato da Mayfield. Lo ascoltiamo qui in una versione ritmicamente diversa, con un sapore Afro, nel quale sono i fiati a farsi carico della melodia. In conclusione si può tranquillamente affermare che dall'inizio alla fine, il progetto architettato dai Jazz Soul Seven attorno al genio di Curtis Mayfield non conosce punti deboli e conquista l’ascoltatore, convincendo per tecnica e cuore. La musica che possiamo gustarci in questo favoloso omaggio ad un’epoca d’oro ci suggerisce in ultima analisi una considerazione importante.  Se la Blaxploitation degli anni ‘70, con le sue chiome afro, le scarpe con la zeppa e i pantaloni a zampa d’elefante era e resta fantastica, il messaggio della musica di Curtis Mayfield era certamente molto più profondo ed ha ancora una grande rilevanza al giorno d’oggi.