Crossfire - Hysterical Rochords


Crossfire - Hysterical Rochords

Crossfire è un nome che non dirà molto agli ascoltatori meno esperti, infatti sono stati un band australiana tanto valida quanto sconosciuta. Autori di una fusion dallo stile secco, preciso e sofisticato meritano certamente una riscoperta e tutti i cultori del genere dovrebbero possedere almeno un paio dei loro album. I Crossfire si formarono a Sydney nel 1974 e i componenti originali furono Ian Bloxsom alle percussioni, Tony Buchanan al sassofono, Steve Hopes alla batteria, Jim Kelly alla chitarra, Michael Kenny al piano e Greg Lyon al basso. Bloxsom, Kelly e Kenny erano amici da tempo ed avevano già suonato insieme in un altro gruppo. L'ensemble per la verità, pubblicò un album di debutto (omonimo) alla fine del 1975, ma con una line-up leggermente diversa che vedeva Bloxsom, Kelly e Kenny con Lyon al basso John Proud alla batteria e Don Reid ai sassofoni. Lyon ha descritto il loro stile in questo modo: "quello che suoniamo è musica contemporanea, siamo influenzati da tutti… davvero ... facciamo musica che permette a tutti di essere creativi". I Crossfire sono stati anche i primi artisti australiani ad utilizzare la registrazione diretta su disco per il loro secondo album, intitolato non a caso "Direct to Disc": l’album uscì alla fine del 1978. La loro produzione mette in evidenza molti stati d'animo: al contempo brillanti e gioiosi ma anche inquietanti e cupi, tutto condito da una grande sensibilità. E’ un gruppo che riflette davvero le influenze e le esperienze di ciascun musicista. Gli strumenti solisti fluttuano sullo sfondo della sezione ritmica, con un metodo che, pur con una sostanza diversa, li avvicina ad una interpretazione molto be bop del genere fusion. Anche se a momenti il sound può risultare un po’ pesante, in generale la musica è lieve ma incisiva, ed è spesso molto divertente da ascoltare. Il momento di maggior popolarità dei Crossfire è stato quando la band ha agito da supporto per il cantante jazz americano Michael Franks, in un tour australiano: questa esperienza è stata catturata in un meraviglioso album dal vivo del 1980, Michael Franks live with Crossfire. Uno dei momenti migliori nell’intera discografia del cantautore americano; aggiungerei proprio grazie alla dinamica presenza dei Crossfire. Siamo alla fine del 1982 quando esce il disco di cui parlo, il loro quarto album in studio, Hysterical Rochords. La line-up al momento era Bloxsom, Buchanan, Hope, Kelly, Kenny e Scorgie. Ci sono sei brani, tutti interessanti ed in purissimo jazz fusion style. La title track ad esempio è un brano molto strutturato, molto blues, con il sassofono di Tom Buchanan che scorre attraverso la melodia, mentre la ritmica ed in generale il sound filano lisci e sospesi, esaltando la musica come è caratteristica peculiare dei Crossfire. Una bellissima performance del gruppo al Montreux Jazz Festival il 16 luglio 1982 fu registrata ed è diventata il loro secondo album dal vivo: Live at Montreux. Dopo una prematura separazione, il gruppo si riunì nel 1991 e pubblicò un altro album, Tension Release, per poi sciogliersi definitivamente. Ma tornando a 'Hysterical Rochords' va detto che non ha nulla da spartire con il suo titolo. In effetti tutti i titoli attribuiti ai brani sono ironicamente molto diversi da quanto ci si può aspettare. Ma il disco è davvero molto bello ed appagante, vario ed interessante in ogni dettaglio. Ci sono alcuni passaggi che suggeriscono sottigliezze asiatiche, altri più eterei ed ancora alcuni molto jazzati e funky. E la sezione ritmica riveste sempre un’importanza pari a quella dei solisti: infatti le percussioni di Ian Bloxsom, il basso di Phil Scorgie e la batteria di Steve Hopes si prendono un ruolo distintivo nel suono dei Crossfire. Uno stile accattivante e ricco di groove e swing che riesce ad ammaliare fin dalle prime battute.  Hysterical Rochords è un album che rappresenta al meglio l’essenza migliore della jazz fusion, come ed in certi casi molto meglio di altri lavori più blasonati. Ad essere onesti, non riesco davvero a trovare un difetto in queste composizioni. Gli arrangiamenti sono di livello, e c’è una distribuzione molto piacevole dei diversi strumenti lungo tutta la lunghezza del disco. Perfino i riff dei brani sono ottimi, e tutto suona molto pulito. Ecco forse il problema è in realtà proprio questo: Hysterical Rochords è forse un pò troppo lucido (o, a scelta, “freddo”). Ciò che potrebbe risultare carente è l'emozione: qualcuno potrebbe ritenerlo solo un jazz rock molto ben eseguito. Una considerazione degna di essere presa in considerazione e con un suo fondamento, senza dubbio. Ma che è anche il marchio distintivo di tutto questo genere musicale. In ultima analisi quello che conta è che questo è un altro grande album di una delle migliori band di jazz rock d'Australia ed una delle più valide in assoluto anche a livello internazionale. Peccato solo che non abbiano avuto il riconoscimento internazionale che avrebbero meritato. Questo album è molto difficile da trovare, quindi potreste avere problemi nel reperirlo, nel qual caso verrà in vostro aiuto il materiale presente su YouTube. Più in generale, se siete dei fan  degli anni '70, se avete amato i Brand X, i Weather Report o i Return To Forever o magari Frank Zappa, ma non vi piaceva il suo lato buffonesco, allora questo è un album che fa per voi