Bahama Soul Club – Bohemia After Dawn


 Bahama Soul Club – Bohemia After Dawn

A volte capita di restare affascinanti da un gruppo di cui si ignorava l’esistenza in virtù di un impatto sonoro musicalmente particolare ed emotivamente intrigante. Qualcosa di magnetico, che toccando le giuste corde, evidentemente provoca una sorta di inevitabile attrazione. Non sono un estimatore del Nu-Jazz, soprattutto quando questa moderna variazione del jazz tradizionale eccede in campionamenti ed elettronica. Tuttavia, quando il valore dei musicisti coinvolti ed il buon gusto nelle scelte musicali è alla base di un progetto tanto ambizioso quanto sofisticato, l’ascolto può risultare in ultima analisi davvero entusiasmante. E’ il caso della band tedesca chiamata Bahama Soul Club: un collettivo di musicisti esperti che arriva oggi al quinto album con lo straordinario ultimo lavoro Bohemia After Dawn. Sulla scia delle precedenti registrazioni, questi abili architetti sonori teutonici hanno confezionato quello che probabilmente è il loro capolavoro. La sapiente miscela di soul, jazz, funk, blues, bossa nova, afro e musica caraibica è la chiave del loro successo. Elemento centrale della musica del Bahama Soul Club sono le percussioni. Non è un caso, perché questa formazione è stata fondata da Oliver Belz, che è appunto un percussionista. Il cofondatore del gruppo è il tastierista André Neundorf e la presenza del piano elettrico e dell'organo Hammond sono altrettanto forti segni caratteristici. Altri musicisti coinvolti in questa registrazione sono York (sax, flauti), Ralli King (chitarra), Holger Stonjek (basso), Lars Lehmann (basso), Maike Jacobs (voce), Claus Hartisch (chitarra, basso) e Bela Heine (chitarra ). Tutti i brani sono scritti ed arrangiati da Oliver Belz e André Neundorf. Ecco dunque che dopo un lungo periodo di silenzio durato quattro anni i Bahama Soul Club sono finalmente tornati per deliziarci con la loro atmosfera super cool, mai così ricca di fascino e suggestioni. "Bohemia After Dawn" è come una sorta di colonna sonora di un certo stile di vita, declinato in 12 brani tutti molto belli, rilassati ed al contempo ritmicamente attraenti, maturi e genialmente modernissimi. Attuali eppure legati al passato, futuristici ma anche pieni di richiami vintage ed atmosfere che riportano come per magia agli anni ’60 e ’70. E’ bellissimo ascoltare un disco del 2020 e ritrovarsi immersi nel sound mai tramontato di un epoca ricchissima di straordinaria musica. L’album non vira mai sul lato freddo e impersonale di un certo nu-jazz: al contrario sottolinea il calore ed il coinvolgimento che solo la musica “suonata” è in grado di offrire. Gli artifici elettronici ed i campionamenti finiscono per diventare così un valore aggiunto. Registrato nella nuova base operativa della band in Algarve, Portogallo, Bohemia After Dawn sembra trarre la sua vena d’ispirazione dalla verve multiculturale e cosmopolita delle coste della parte più sud-occidentale d'Europa. Luoghi dove rimane forse traccia di un ormai lontano edonismo hippy, dove esiste una grande diversità musicale e gli stili di vita sono insoliti e anticonformisti. Come è consuetudine negli album dei BSC anche "Bohemia After Dawn" infonde nuova vita a materiale precedentemente registrato, per così dire “resuscitando” estratti vocali vintage di vari cantanti leggendari. Due esempi: "Never Roam No More" con il mitico John Lee Hooker, ed il classico "Aint Nobody's Business" di Billie Holiday, la quale in originale o traslata dall’elettronica non finisce mai di emozionare. L'album non manca di rendere omaggio anche ad un'altra vera leggenda, in questo caso del Gospel, Sister Wynona Carr  con il brano "Tears Run Down". E’ evidente che, durante la produzione dell'album, la band si è resa conto delle formidabili potenzialità degli artisti locali, gente di talento che è possibile ascoltare di giorno e soprattutto di notte nei bar e nei pressi delle spiagge dell'Algarve. Il materiale umano è abbondante e probabilmente potrà alimentare altri album in futuro. Spunti ed idee entusiasmanti per la musica che verrà. In questo album intanto c’è una selezione di talenti locali, da Josephine Nightingale che appare in "Mercy Me" a Taly Minkov-Louzeiro che canta in "Troubles all be gone". L'ultima traccia dell'album "Castelejo" presenta Rui Correia alla fisarmonica e le voci di Cutty Wren e Hedvig Larsson. Tutti artisti che gravitano nell’area e che sono una scoperta più che gradita. Da non dimenticare che anche in Bohemia After Dark è presente una delle voci più eccitanti del collettivo tedesco: la cantante cubana Arema Arega è in qualche modo un’ospite fissa e mostra il suo valore in brani come “Mango“ e “Alma Sola”. Se poi si aggiungono al progetto due ottimi remix dei maestri di questo genere di operazioni come sono i Club des Belugas e Smoove quello che ne esce è un album veramente eccellente. "Bohemia After Dawn", è quasi come se fosse maturato per 4 anni al sole del Mediterraneo: si distingue per la sua semplice eppure raffinatissima bellezza, discreto ma terribilmente intrigante. Ogni canzone è plasmata al massimo delle potenzialità, senza compromessi. I Bahama Soul Club sono un’esperienza sonora unica e coinvolgente: consiglio vivamente il loro ascolto.