Bluey – Tinted Sky


Bluey – Tinted Sky

"Quando le persone si relazionano con le mie canzoni, queste non sono più solo mie, diventano anche le loro". Con questa affermazione  il gran maestro di groove, cantante, chitarrista, compositore e produttore britannico Jean-Paul "Bluey" Maunick introduce il suo nuovo album solista intitolato “Tinted Sky”. E ribadisce il concetto dicendo: “La fantasia appartiene all'ascoltatore". Bluey è il genio creativo che ha costruito il formidabile progetto noto come Incognito, ovvero il più importante gruppo Funk/Jazz/Soul/Dance del mondo. È uno dei principali e pionieristici architetti dell’acid-jazz ed oltre a questo può vantarsi di aver lavorato con Stevie Wonder, James Brown, Chaka Khan, Leon Ware, Phillip Bailey e molti altri. Non contento di tutto ciò, il vulcanico Bluey ha anche messo in piedi i progetti collaterali Citrus Sun e Innershade e per completare il quadro ha già pubblicato due precedenti album da solista intitolati Leap Of Faith (2013) e Life Between The Notes (2015). Da talentuosissimo compositore, arrangiatore e chitarrista quale ha dimostrato di essere in oltre 30 anni di carriera, Bluey è adorato dai suoi fan e rispettato ed ammirato anche da coloro che non seguono l’acid jazz. Questo grazie alla sua onestà intellettuale, alla grande passione per la musica e ad una straordinaria dedizione verso il suo lavoro ed il groove: cose che sono percepibili in ogni nota, in tutte le sfumature armoniche, in qualsiasi delle sue soluzioni ritmiche. Il musicista mauriziano, nato però nel Regno Unito, ha dunque finalmente pubblicato il suo terzo disco, la nuovissima raccolta di composizioni originali nata dalla collaborazione con il fido Richard Bull (Incognito, Basia, Acoustic Alchemy, Maysa). Per coloro che sono abituati a conoscere il Bluey dell'ambientazione Incognito, sarà un piacere ascoltare questa sua anima più intima, così come era successo con i suoi 2 precedenti lavori da solo. Bluey confessa che lavorare in solitudine gli permette di scavare ancora più a fondo nella sua ispirazione e che questo alla fine è un modo "per sfuggire alla band". Parole sue: "Quando vivi in una famiglia numerosa, nella stessa casa, ogni tanto è bello fare le valigie nel cuore della notte e sparire dove nessuno conosce il tuo nome, vivere al di fuori del mondo e fare delle cose senza pensare al quadro generale". La caratteristica che ancora una volta distingue Bluey da tutti gli altri è la sua straordinaria capacità di creare melodie accattivanti arrangiate in modo originale e ritmicamente sempre interessanti. Tinted Sky non vuole far leva su niente altro che non sia la sua voce, la sua chitarra e la qualità sonora complessiva dell'album. C’è una precisa scelta di discontinuità rispetto agli Incognito, con delle atmosfere più semplici e un evidentemente limitato dispiegamento degli strumenti. In effetti tutto l'album è stato suonato da Bluey e Richard Bull. Tutto appare più asciutto, meno opulento ma non per questo dimesso o superficiale. L’album è stato creato al ritmo di una traccia al giorno dal concepimento fino al completamento della registrazione. Il mixaggio è stato poi fatto il giorno seguente. Ma un grande artista come Bluey ha delle influenze? La risposta è sì, ed è facile riconoscere gli echi di alcune delle sue fonti, quali ad esempio Curtis Mayfield, Shuggie Otis, Boz Scaggs, Marvin Gaye e perfino Hall e Oates, oltre agli scontati Stevie Wonder ed Earth,Wind & Fire. Le undici canzoni di Tinted Sky si susseguono con estrema fluidità e grande naturalezza: in semplicità eppure al contempo con la giusta profondità. La traccia introduttiva è anche il brano utilizzato per la promozione dell’album: "You Are The One" conquista al primo ascolto e accarezza come un soffio di brezza estiva. "Don’t Ask Me Why" è una bella canzone sulla fine dell’amore sottolineata dalla solita accattivante melodia. Tinted Sky prosegue poi con l'ipnotico "Back Here Again", che ammiccando allo smooth jazz fa da vetrina per la magia della chitarra di Bluey e per la sua proverbiale fluidità di scrittura musicale. "From the Break of Dawn” torna sul sentiero del formato canzone, fino al bel finale dominato dal synth di Richard Bull. L’album presenta anche un pezzo vincente come "Had To Make You Mine" che potrà facilmente entrare nelle classifiche internazionali: voce seducente e linee di basso funk irresistibili sono ingredienti che non possono non attrarre. "Make It Last Forever" colpisce per l’irrequietezza ritmica ed i cambi di atmosfera, mentre "Nobody Knows" è nuovamente un’occasione per apprezzare le doti di chitarrista di Bluey. Ma l’album è capace di regalare ancora momenti di grande musica con gli ultimi numeri del suo formidabile arsenale artistico: “Unaware”, "Crazy’ Bout You", la title track “Tinted Sky” e la bellissima “Floating World” che chiude il disco in maniera perfetta. Molte di queste canzoni sono lo specchio di una vita vissuta, di esperienze personali, di opinioni socio-politiche e commenti sull’attualità. Non si tratta solo di amore e banali canzonette, Bluey dimostra di poter andare oltre e di poterlo fare come sempre con un’impareggiabile maestria nel comporre musica e offrirla all’ascoltatore nella migliore veste possibile. Il capostipite del movimento britannico dell’acid jazz e di quello del jazz funk ha fatto ancora centro. Grazie di esistere mister Incognito, Jean-Paul "Bluey" Maunick, senza di te la scena musicale sarebbe certamente più povera e triste.