Matt Bianco - Gravity


Matt Bianco - Gravity

E' risaputo che alcune cose sono destinate a migliorare con il tempo, non sempre ma spesso succede. Come ad esempio il vino rosso o la fiducia in se stessi, oppure, perché no, alcuni musicisti: come nel caso dei Matt Bianco. Il gruppo, che ha preso il nome da un’immaginaria super-spia degli anni Sessanta, ma è nato però negli anni '80, ha avuto ed ha tuttora numerosissimi fan in tutto il mondo per alcune canzoni, diventate classici, come 'Half A Minute', 'Get Out Of Your Bed Lazy', Who’s Side Are You On?' e 'Yeh Yeh'. Inizialmente formatisi come quartetto, i londinesi Matt Bianco hanno perfettamente miscelato il pop con i toni del jazz ed i ritmi latini creando uno stile particolare ed originale che li ha portati ad entrare regolarmente nelle classifiche britanniche ed internazionali tra il 1984 e il 1989, collezionando una decina di singoli di successo e almeno tre album diventati famosi. Con l’avvento degli anni '90 il gruppo ha perso un po’ di smalto, diventando un duo (formato dal cantante Mark Reilly e dal tastierista Mark Fisher). Sebbene gli album  continuassero ad essere regolarmente pubblicati da Reilly e Fisher, in quel periodo sembrava che la popolarità fosse solo un retaggio del passato. La prematura scomparsa di Mark Fisher nel 2016, ha spinto tuttavia Mark Reilly a trovare nuovi stimoli per continuare l’attività sotto il premiato marchio dei Matt Bianco. Ecco allora questo nuovo album di studio, intitolato Gravity, un lavoro composto da 11 tracce, nel quale Reilly ha riunito uno straordinario cast di musicisti jazz britannici, tra cui il sassofonista Dave O'Higgins, il bassista Geoff Gascoyne, il pianista Graham Harvey e il trombettista Martin Shaw (che hanno lavorato tra gli altri per Jamie Cullum e gli Incognito). Oltre ai  cantanti MJ Cole ed Elisabeth Troy, è presente anche anche il sassofonista e flautista svedese Magnus Lindgren. I Matt Bianco appaiono in forma in questa nuova incisione, riproponendosi sui livelli degli esordi; l'impegno e l'energia profuse sembrano aver dato i frutti sperati dai loro molti fan. Mark Reilly conferma la formula musicale che ha caratterizzato così bene la band nel cuore degli anni ‘80 e cioè brani accattivanti dal forte contenuto musicale, ritmi in qualche misura ballabili e quel retro gusto jazz sufficientemente sofisticato da rendere il tutto molto elegante. E’ esattamente su queste basi che  Gravity non delude. 'Joyride' ad esempio è un brano subito piacevole, che corre sui suoi ritmi sinuosi e con un Matt Reilly proiettato sullo stile di Georgie Fame, il tutto punteggiato da un fresco e sapiente uso dei fiati. Questi ultimi sono una componente prominente del disco, che risulta particolarmente funzionale su 'Invisible', la cui mescolanza di originalità e leggerezza  incarna l'essenza stilistica dei Matt Bianco. Gravity, con i suoi morbidi fiati, rilascia una più profonda sensazione bluesy, mentre "Heart In Chains" è una bella ballata notturna sull'amore dove la voce di Reilly è contrastata dalle risposte di Elisabeth Troy per creare un effetto “dialogo” molto interessante. Il groove e lo swing sono ugualmente ben presenti su brani come 'AM / PM', o l'elegante 'Summer In The City', con i suoi profumi latini. 'Before It's Too late' si delinea morbida e suadente con alcuni emozionanti interventi di sax di Dave O' Higgins. La bonus track è il remix di "Joyride" firmato da Mark De Clive, che punta più sull’atmosfera che sul ritmo avvolgendo l’ascoltatore con un mood rilassato. L’album è stato registrato tra Stoccolma, Londra e gli studi di Reilly nel Buckinghamshire. Si tratta in ultima analisi di un mix equilibrato e leggero di jazz, pop e musica latina conditi da un adorabile gusto retrò. Nel complesso, quindi, siamo di fronte ad un ottimo ed elegante ritorno dei Matt Bianco, in grado di soddisfare sia gli appassionati di vecchia data che le generazioni più giovani che della band delle origini non conoscono granchè. Si può dire che i Matt Bianco siano maturati nel corso degli anni esattamente come succede ad un buon vino rosso.